Grey's Anatomy Italian Forum || {Dritto al cuore} ~  Operations. Relations. Complications.

Posts written by McMarty

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    Titolo originale: Keep the family close
    In onda in USA il: 21 marzo 2024
    Titolo in italiano: Tieni la famiglia vicina
    Prima Tv Italia (Disney+): 2 maggio 2024

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    Trama: La Bailey dice agli specializzandi che devono completare decine di procedure di base prima di poter tornare in sala operatoria. Nel frattempo, le cose si fanno imbarazzanti tra Simone e Lucas e Amelia trova una soluzione per un intervento complicato.


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    Edited by McMarty - 3/5/2024, 08:58
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    SUBS

    https://www.addic7ed.com/serie/Grey%27s_An...Only_Just_Begun
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    Titolo originale: We've Only Just Begun
    In onda in USA il: 14 marzo 2024
    Titolo in italiano: Abbiamo appena iniziato
    Prima Tv Italia (Disney+): 25 aprile 2024

    Promo: 1

    Trama:


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    Edited by McMarty - 14/4/2024, 11:33
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    Ciao benvenuto!!
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    Per decenni, per vedere l'interno del cervello, dovevmo iniettare aria nella colonna vertebrale del paziente. Era doloroso. Era come una tortura. Poi nel 1971, un ingegnere inglese cambiò tutto con la prima TAC. E per la prima volta, siamo riusciti a vedere cosa accadeva dentro il cervello. Era indolore, comodo e un vero punto di svolta.


    A volte, dobbiamo lavorare duramente per trovare concentrazione e prospettiva, e quando ci riusciamo, tutto diventa improvvisamente chiaro. Riesci a vedere il tuo percorso. Vedi la tua vita. Vedi il tuo scopo e perché sei qui. Ma il fatto che non lo vedi, non vuol dire che ne sei all'altezza.
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    L'idea che il cervello possa convincere il corpo che un trattamento finto funzioni si chiama effetto placebo. Il cervello prevede un risultato e lo comunica al corpo. E il corpo reagisce come se gli fosse stato dato un farmaco, quando in realtà ha preso solo uno zuccherino. Degli studi hanno dimostrato che nelle giuste condizioni, un placebo può arrivare al 72% di tasso di guarigione, rivelandosi efficace quanto alcuni farmaci. Quindi la bugia diventa verità.

    E' stato dimostrato che ciò che crediamo a volte può determinare lo stato della nostra salute. E di conseguenza a volte può determinare anche la condizione della nostra vita. E quello che crediamo può cambiare all'improvviso. Quello che crediamo giusto, quello che crediamo sbagliato, che crediamo di volere, che crediamo ci serva, quello che crediamo di poter fare, quello che crediamo sia un segno, quello che crediamo il significato di quel segno, quello che crediamo di meritare. Quindi se vuoi cambiare la tua vita, cambia la tua mente. E non aspettare troppo a farlo.
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    Ciao, piacere, benvenuta nel forum!

    Martina
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    L'ossigeno è la benzina del corpo umano. Alimenta il cervello, gli organi e i tessuti. Se non ne arriva abbastanza, il nostro corpo non può funzionare. Il nostro cervello, il cuore e i reni tollerano la mancanza di ossigeno per un tempo limitato poi le loro cellule muoiono. Circa 5 minuti per il cervello, circa trenta per il cuore e i reni. Se ad un paziente manca l'ossigeno, i medici sanno che il tempo stringe.

    Quando un paziente va in arresto o non respira più, la priorità del medico è far arrivare l'ossigeno. Abbiamo poco tempo prima che sopraggiunga un danno, quindi entriamo in azione. Ma nella vita, i limiti di tempo non sono così chiari. Può essere dura capire se è meglio fare in fretta o prendere tempo. Non sempre sappiamo quanto tempo abbiamo prima che le opportunità si esauriscano. Spesso non possiamo essere certi che il tempo sia scaduto. Possiamo solo vivere il presente.
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    Noi medici ci affidiamo ai dati per curare i pazienti e minimizzare i rischi. E quando non ci sono dati, ogni mossa può essere estremamente rischiosa. Dobbiamo praticare la medicina solamente ad intuizione, affidandoci all'istinto e alla speranza. A volte non va come vorremo. A volte va bene. Prima che esistesse una cura per il diabete, gli scienziati hanno seguito il proprio istinto e somministrato ai bambini malati un estratto sperimentale, chiamata insulina. Per quanto spaventoso, quel rischio salvò milioni di vite. Ma anche se la tua intuizione è forte, prima di fare il salto, una parte di te si preoccupa sempre. E se stessi per commettere un grosso errore?

    Il farmaco sperimentale, il sogno impossibile, il bivio sulla strada. Affrontiamo decine di scelte ogni giorno e dobbiamo pesare le opzioni. A volte si fallisce miseramente ma per andare avanti devi fare un salto nel vuoto. Non saprai mai dove potrai atterrare.
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    Nel corso della storia, le esperienze traumatiche hanno innescato risposte fisiologiche molto dopo la fine delle esperienze stesse. Battito accelerato, pupilla dilatata, incubi, attacchi di panico. I soldati della Mesopotamia descrivevano questi sintomi su tavolette cuneiformi oltre 3000 anni fa, eppure il disturbo post-traumatico da stress non fu considerato un disturbo della salute mentale fino al 1980. E' una lezione che in medicina impariamo continuamente anche se non sappiamo come definirli, non significa che i sintomi siano reali.

    Gli eventi traumatici sono punti di svolta. C'è un prima e un dopo. A volte è difficile ricordare chi eri prima. Ed è ancora più difficile capire chi sei dopo. Ma se cerchi le persone a te più care e le tieni vicine ritroverai la tua strada.
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    Il nostro DNA è formato da quattro basi nucleotidiche. La sequenza delle basi determina il nostro codice genetico, che è unico. Tutto, dalle fossette al colore degli occhi, alla tolleranza al piccante si può trovare nei nostri geni. Il patrimonio genetico aiuta anche nel rischio di contrarre malattie, quindi è ragionevole, per minimizzare il rischio, trovare un modo per modificare i nostri geni? E se lo troviamo, dovremo davvero farlo?

    I segmenti del nostro DNA possono essere attivati o disattivati dai nostri comportamenti e dall'ambiente. Allora perchè non cambiare l'espressione del nostro DNA e farne una nostra? Perchè chi siamo non è determinato solo da ciò che abbiamo ereditato ma anche da ciò che scegliamo di farne.
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    Il corpo umano ha tre sistemi di comunicazione. Il sistema nervoso, endocrino e quello immunitario. Quando uno di questi sistemi manifesta un malfunzionamento, può generare caos nel corpo. La comunicazione efficace tra chirurghi in sala operatoria è ugualmente essenziale. Quando una vita è in pericolo, non c'è tempo o spazio per il linguaggio del corpo per parole scelte attentamente. Ma non importa quanto ci proviamo, c'è sempre il rischio di essere fraintesi, o semplicemente non ascoltati.

    Quando non ci sentiamo capiti o accettati, può essere molto facile dimenticare che non siamo davvero soli. E c'è una differenza tra essere soli e sentirsi soli. A volte, essere soli è l'unico modo per sentire il nostro cuore che ci comunica quello che desideriamo davvero, quello che ci serve, e chi amiamo. Così possiamo spostarci nel mondo comunicando meglio quando abbiamo davvero qualcosa di importante da dire. Ed essere molto chiari quando lo facciamo.
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    Ogni vita sul pianeta inizia con una singola cellula, che si divide e moltiplica e si rimoltiplica. Ogni cellula ha uno scopo. E mentre si forma, entrano in gioco forze interne ed estern, che comunicano alla cellula ciò che diventerà. Definiamo questo processo differenziazione. Un braccio, un osso, un cervello, tutte le cellule passano da generiche a specializzate, vanno dal niente al qualcosa. O da ciò che potresti essere a ciò che sei.

    A livello cellulare, siamo fatti di bivi lungo la strada. Una cellula generica nasce e si divide e si ridivide, non ha molta scelta a riguardo. Alla fine è un corpo. Alla fine sei tu, nel mondo. Quindi forse sei quello che sei, forse non puoi scegliere chi amare o cosa volere più di quanto una cellula possa scegliere di essere un fegato, un polmone, un cuore. Ma le cellule arrivano fino ad un certo punto. Alla fine, tu crei te stesso, e la tua vita è la vita che ti sei costruito. Ma nessuno ha detto che sarebbe stato facile.
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    Nel 1952 la dottoressa Virginia Apgar ideò una scala per valutare rapidamente la salute fisica di un neonato. Viene effettuato tra il primo e il quinto minuto di vita, valuta l'aspetto, il battito, i riflessi, il tono muscolare e la respirazione del bambino. L'equipe medica dà un punteggio per ogni categoria, poi somma i punteggi per capire se al bambino servono cure immediate. Concepita per combattere la mortalità infantile, l'idea era semplice. Se sapessimo quali neonati sono in pericolo, li potremo salvare?

    I test e gli algoritmi non dicono tutta la verità. Sono istantanee nel tempo. Non c'è un piano di azione per ogni timore che affrontiamo. In alcuni casi, dobbiamo solo stare a vedere. Dobbiamo scavare dentro di noi e trovare l'ultimo briciolo di forza, per quanto possa essere impossibile da trovarla, dobbiamo rialzarci e cogliere l'occasione. Dobbiamo rialzarci per andare avanti.
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    Ai chirurghi non piace sentirsi dire no, specie quando si tratta di salvare pazienti. Se il cuore si ferma, lotteremo per farlo ripartire, inizieremo con il massaggio cardiaco per ripristinare il flusso sangiugno. E se non basta, defebrilliamo. Se serve, ci proviamo ancora. E ancora. Se non funziona, somministriamo adrenalina e ricominciamo. L'ultima cosa che vogliamo è arrenderci. Siamo i vostri medici, diamo il 100%.


    Quando devono salvare vite, i chirurghi non si arrendono senza lottare. Molti di noi rifiutano di arrendersi anche nella vita privata. Sappiamo essere testardi e competitivi. Non amiamo perdere. Ma siamo anche umani e soggetti allo sconforto. Quando capita dobbiamo cercare ispirazione attorno a noi e trovare la forza di andare avanti.
22845 replies since 29/8/2005
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