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April voiceover
There's a thing we say when someone dies. We say it to the patient's family. We say, "I'm sorry for your loss." It's a pat little phrase, and an empty one. It doesn't begin to cover what's actually happening to them. It lets us empathize without forcing us to feel their devastation ourselves. It protects us from feeling that pain. That dark, sinking, relentless pain the kind that can eat you alive. And every day, I thank God for that.
We can't get too close. If we felt even a little of the love and the joy. and the hopes that our patients are saying goodbye to we'd never be able to function. So we say, "we're sorry for your loss." And we hope it offers something. Some little bit of support. Some bit of peace. Some bit of closure. Something good. Some little piece of beauty in the midst of someplace dark. An unexpected gift just when it's needed most.
C'è una cosa che diciamo quando muore una persona. La diciamo alla famiglia del paziente. Diciamo "Mi dispiace per la vostra perdita". E' una frase di circostanza, una frase vuota, non si avvicina nemmeno a quello che stanno provando. Ci permette di essere empatici senza che la loro devastazione ci tocchi davvero. Ci protegge da quel dolore, quel dolore buio, mostruoso e lacerante, che ti divora. E ogni giorno, ringrazio Dio per questo.
Non possiamo avvicinarci troppo. Se sentissimo anche solo un po' dell'amore e della gioia e della speranza a cui i nostri pazienti stanno dicendo addio, non saremmo in grado di aiutarli. Allora diciamo "Ci dispiace per la sua perdita". Sperando che serva a qualcosa. Un po' di sostegno, un po' di quiete. Un po' di pace interiore. Qualcosa di bello. Un piccolo spiraglio tra le ombre di un luogo oscuro. Un regalo inatteso quando ne hai più bisogno.
Edited by McMarty - 26/3/2015, 16:51
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C'è una cosa che diciamo quando muore una persona. La diciamo alla famiglia del paziente. Diciamo "Mi dispiace per la vostra perdita". E' una frase di circostanza, una frase vuota, non si avvicina nemmeno a quello che stanno provando. Ci permette di essere empatici senza che la loro devastazione ci tocchi davvero. Ci protegge da quel dolore, quel dolore buio, mostruoso e lacerante, che ti divora. E ogni giorno, ringrazio Dio per questo.
Non possiamo avvicinarci troppo. Se sentissimo anche solo un po' dell'amore e della gioia e della speranza a cui i nostri pazienti stanno dicendo addio, non saremmo in grado di aiutarli. Allora diciamo "Ci dispiace per la sua perdita". Sperando che serva a qualcosa. Un po' di sostegno, un po' di quiete. Un po' di pace interiore. Qualcosa di bello. Un piccolo spiraglio tra le ombre di un luogo oscuro. Un regalo inatteso quando ne hai più bisogno.
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