11.04 - Solo mamma lo sa

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    Ellis Grey

    Also, with the laparoscopic common bile duct exploration, post-op bile leaks and strictures are significantly minimized. It was called, at the time, an "audacious technique". And it was. Some context for you. I was the only woman in my surgical residency program.They called me "girl" and "Mrs. Grey." Along with the one black male resident, I was clearly excluded.They didn't want me to be a part of their boys' club.So I did the only audacious thing you can do with an audacious technique. I got myself published in the Journal of American Medicine." That caused an uproar. A resident was not first author of a published paper. But the truly audacious part came when they saw what I named my technique... the Grey method. I put my own name on it. You should have heard the boys roar about that. The first time I won the Harper Avery, I dedicated it to the men who had been so supportive.

    Meredith

    This is how my mother wanted to be remembered. My memory of her is... A little bit different. I'm sure everyone emembers their own version of her. versions I wouldn't even recognize. It's all that's really left of someone when they're gone. But that's the tricky thing. Nobody's memory is perfect or complete. We jumble things up. We lose track of time. We are in one place and another. And it all feels like one long, inescapable moment. It's just like my mother used to say.The carousel never stops turning.


    They say we can repress our memories. I wonder if we're just keeping them safe somewhere. Because no matter how painful they are, they are our most valuable possessions. Our lives are built on our mistakes as much as our successes. They made us who we are.


    Ellis Grey

    The first time I won the Harper Avery, I dedicated it to the men who'd been so supportive. No, I wish. Just kidding. The first time I won the Harper Avery, I thought, "screw all those boys." I stood there, holding that trophy, and I thought about everything I'd sacrificed, what I had overcome. And I dedicated that award to all the women surgeons who would come after me. Where were we?


    Ellis Grey

    E poi con la normale laparoscopia esplorativa del dotto biliare, le perdite di bile e le aderenze sono sensibilmente ridotte. E'stata definita, all'epoca, una tecnica audace. E lo era. Erano altri tempi. Ero l'unica donna del mio corso di specializzazione in chirurgia. Mi chiamavano la "ragazza" e "signora Grey". Assieme all'unico specializzando di colore, ero chiaramente esclusa. Non mi volevano nel loro club di maschi, così ho fatto l'unica cosa audace che si possa fare con una tecnica audace. L'ho fatta pubblicare sul Journal of American Medicine. Si è scatenato l'inferno. Una specializzanda non poteva essere il primo nome di una pubblicazione. Ma la cosa davvero audace era il nome che avevo dato alla mia tecnica. Il metodo Grey. Le avevo dato il mio nome. Dovevate sentire come protestavano i maschietti. La prima volta che ho vinto l'Harper Avery l'ho dedicato agli uomini che mi avevano sempre tanto appoggiata.

    Meredith

    E' così che mia madre voleva essere ricordata. Il mio ricordo di lei è un po' diverso. Sono sicura che tutti la ricordano in modo diverso, modi nei quali io non la riconoscerei neanche, è il ricordo quello che resta di una persona dopo che se n'è andata. Ma è questo il problema. Nessuno ha la memoria perfetta o intatta. Confondiamo le cose, perdiamo la nozione del tempo, siamo in un posto, poi in un altro. E sembra tutto lo stesso momento lungo e ineluttabile. E' proprio come diceva mia madre. La giostra non smette mai di girare.


    Dicono che possiamo reprimere i nostri ricordi. Mi domando invece se non li teniamo soltanto al sicuro da qualche parte. Perchè non importa quanto siano dolorosi, i ricordi sono i nostri beni più preziosi. La vita è costruita sui nostri errori, come sui nostri successi. Fanno di noi ciò che siamo.


    Ellis Grey

    La prima volta che ho vinto l'Harper Avery l'ho dedicato agli uomini che mi avevano sempre tanto appoggiata. No, scherzo. La prima volta che ho vinto l'Harper Avery ho pensato "al diavolo quei maschi". Stavo lì, con il trofeo in mano, e pensavo a quello che avevo sacrificato, che avevo superato, e ho dedicato quel premio a tutte le donne chirurgo che sarebbero venute dopo di me. Che dicevamo?

    Edited by McMarty - 19/11/2014, 20:14
     
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    E poi con la normale laparoscopia esplorativa del dotto biliare, le perdite di bile e le aderenze sono sensibilmente ridotte. E'stata definita, all'epoca, una tecnica audace. E lo era. Erano altri tempi. Ero l'unica donna del mio corso di specializzazione in chirurgia. Mi chiamavano la "ragazza" e "signora Grey". Assieme all'unico specializzando di colore, ero chiaramente esclusa. Non mi volevano nel loro club di maschi, così ho fatto l'unica cosa audace che si possa fare con una tecnica audace. L'ho fatta pubblicare sul Journal of American Medicine. Si è scatenato l'inferno. Una specializzanda non poteva essere il primo nome di una pubblicazione. Ma la cosa davvero audace era il nome che avevo dato alla mia tecnica. Il metodo Grey. Le avevo dato il mio nome. Dovevate sentire come protestavano i maschietti. La prima volta che ho vinto l'Harper Avery l'ho dedicato agli uomini che mi avevano sempre tanto appoggiata.

    Meredith

    E' così che mia madre voleva essere ricordata. Il mio ricordo di lei è un po' diverso. Sono sicura che tutti la ricordano in modo diverso, modi nei quali io non la riconoscerei neanche, è il ricordo quello che resta di una persona dopo che se n'è andata. Ma è questo il problema. Nessuno ha la memoria perfetta o intatta. Confondiamo le cose, perdiamo la nozione del tempo, siamo in un posto, poi in un altro. E sembra tutto lo stesso momento lungo e ineluttabile. E' proprio come diceva mia madre. La giostra non smette mai di girare.


    Dicono che possiamo reprimere i nostri ricordi. Mi domando invece se non li teniamo soltanto al sicuro da qualche parte. Perchè non importa quanto siano dolorosi, i ricordi sono i nostri beni più preziosi. La vita è costruita sui nostri errori, come sui nostri successi. Fanno di noi ciò che siamo.


    Ellis Grey

    La prima volta che ho vinto l'Harper Avery l'ho dedicato agli uomini che mi avevano sempre tanto appoggiata. No, scherzo. La prima volta che ho vinto l'Harper Avery ho pensato "al diavolo quei maschi". Stavo lì, con il trofeo in mano, e pensavo a quello che avevo sacrificato, che avevo superato, e ho dedicato quel premio a tutte le donne chirurgo che sarebbero venute dopo di me. Che dicevamo?

    Edited by McMarty - 19/11/2014, 20:12
     
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